Il concerto del 22 luglio
Un palco tra i palazzi del Quirinale e della Corte,
con la musica di Piovani si celebra la Costituzione.
“Il sangue e la parola” è il titolo della cantata composta dal maestro Nicola Piovani, con testo scritto a quattro mani insieme a Paola Conti, che la sera del 22 luglio 2022 è stata eseguita in prima assoluta dall’orchestra e coro del Teatro dell’Opera di Roma con le due soprano Maria Agresta e Maria Rita Combattelli e la voce recitante di Andrea Pennacchi.
Il concerto – promosso dalla Corte costituzionale e organizzato in collaborazione con la Rai e il Teatro dell’Opera di Roma – si è svolto alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle più alte cariche dello Stato e di numerosi esponenti del mondo accademico e artistico.
Un evento unico, ispirato alle Eumenidi di Eschilo, alla Costituzione italiana e ai relativi lavori dell’Assemblea costituente. Nelle Eumenidi, il drammaturgo celebra i principi della civiltà del diritto quando, nel 621 a.C., ad Atene fu istituito il primo Tribunale della città e si affermò, così, un nuovo ordine fondato sulla ragione e sulla dialettica.
Un remoto preludio di quei principi poi riaffermati nell’Italia del dopoguerra dalle nostre madri e dai nostri padri costituenti, principi che diventeranno il cuore della nostra Costituzione.
Queste le parole del Presidente della
Corte costituzionale, Giuliano Amato, nel
suo discorso introduttivo al concerto:
“Le Eumenidi narrano, 2500 anni fa, la
celebrazione del primo processo fondato
non sulla vendetta, ma sulla ragione,
non sulla maledizione, ma sulla giustizia, non sul sangue che chiama sangue,
ma sul logos, che convince e placa. Le
Erinni, orribili portatrici del vecchio, saranno
sconfitte dal giudizio dell’Areopago:
non solo, esse stesse accetteranno il
nuovo mondo e si trasformeranno nelle
Eumenidi, le benedicenti. Nasceva lo
stato di diritto, nasceva la civiltà che la
nostra Costituzione, insieme ad altre, ha
contribuito a costruire in Europa dopo la
seconda guerra mondiale, dopo che, ancora
una volta, lo straripare vendicativo
dei nazionalismi feriti, la violenza delle
armi, la selvaggia follia del razzismo
avevano fatto scorrere il sangue di milioni
di innocenti. Una storia che pareva
chiusa per sempre. Quando l’iniziativa
del concerto fu concepita sapevamo
che le Erinni non erano scomparse, ma
pensavamo che fosse saldo nel mondo,
soprattutto nella nostra parte di mondo,
il primato del logos, della parola al posto
del sangue. Poi è venuto il sangue ucraino
e il senso delle Eumenidi è divenuto
ancora più tragicamente attuale.
C’è ancora tanto, tanto bisogno di ragione
affinché le Erinni cessino di spargere
veleno e morte nelle nostre città”.
A conclusione della cantata, il maestro Piovani ha proposto al pubblico anche l’esecuzione delle suite sinfoniche tratte dai film: “La notte di San Lorenzo” (1982) dei fratelli Taviani e “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni che gli valse l’Oscar per la migliore colonna sonora.