Treviso / Veneto

IIS Palladio

Luca Antonini
17 ottobre 2025

Diario di Viaggio

Ha fatto tappa a Treviso il “Viaggio in Italia. La Corte costituzionale nelle scuole”. Il Vice Presidente della Corte costituzionale Luca Antonini ha incontrato le studentesse e gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Andrea Palladio”.

L’incontro si è aperto con l’inno di Mameli, eseguito da alcuni alunni e docenti del gruppo musicale dell’Istituto Palladio. Hanno poi portato i saluti istituzionali la Dirigente scolastica Rita Salvadori e il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto Marco Bussetti.

Il Vice Presidente Antonini ha dialogato con le studentesse e gli studenti sul tema del “Diritto alla salute: la più fragile delle grandi conquiste”. Ha subito ricordato l’articolo 32 della Costituzione, “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”, sottolineando che è “l’unico diritto che viene qualificato come fondamentale dalla Costituzione”. Ma non è sempre stato così. Partendo dal modo in cui nel ‘500 Michelangelo dipingeva la figura umana negli affreschi della Cappella Sistina, il Vice Presidente ha raccontato come si sia arrivati a questa grande conquista. In quell’epoca, tra Umanesimo e Rinascimento – ha spiegato Antonini – l’uomo era considerato forte, artefice della propria fortuna, garante del proprio successo; il corpo umano era esaltato come ideale estetico, i corpi erano perfetti, armoniosi. In questa visione non c’era posto per gli ammalati, che venivano emarginati negli ospedali, in condizioni igieniche molto precarie. Antonini ha poi mostrato, sempre attraverso l’arte, il cambiamento: “nel ‘600 Caravaggio ha il coraggio di mostrare, in “La risurrezione di Lazzaro”, un corpo malato, bianco, cadaverico”. A cosa è dovuto questo cambio di mentalità? Antonini ha raccontato la storia di san Camillo de Lellis che, dopo esperienze da mercenario, irascibile e con il vizio del gioco, trovò la sua vera vocazione nella cura degli ammalati. “È lui che rivoluziona il concetto”, ha spiegato Antonini: “L’ammalato è il vero volto del Signore e la malattia è parte integrante della vita, non è più da nascondere, ma da vedere, da capire e da affrontare.”

Antonini ha poi mostrato le altre grandi tappe verso il riconoscimento della sanità come fondamentale diritto per tutti. Ha ricordato la nascita del Ministero della Sanità nel 1958 e la riforma ospedaliera del 1968, quando da enti caritatevoli gli ospedali sono passati a strutture sanitarie pubbliche. È alla fine degli anni ’70 che termina il sistema delle mutue e viene istituito il Sistema sanitario nazionale, “un passaggio per cui si era battuta con forza l’allora ministra della Sanità, Tina Anselmi. Un sistema universalista, che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti, a prescindere dal reddito”.

“Noi dobbiamo molto a questa donna”, ha spiegato Antonini: “Dal 1978 al 2018 la nostra vita media è aumentata di dieci anni. Un risultato straordinario”. Ha poi confrontato il nostro sistema con quello degli Stati Uniti, dove esistono solo due tutele, fino ai 18 anni e dopo i 60. Nel mezzo l’assistenza è garantita soltanto a pagamento. C’è quindi “una differenza radicale rispetto alla nostra concezione della persona al centro dell’azione pubblica, in qualsiasi condizione essa si trovi, una concezione che si basa su un’idea di solidarietà che deve animare la convivenza fra le persone”.

Antonini ha poi osservato come il sistema stia attraversando oggi un momento di crisi, “perché dal 2012 al 2019 sono stati fatti 40 miliardi di tagli per finanziare altre cose”, tagli alla sanità che ha definito “silenziosi” perché si notano solo diversi anni dopo. “È quando devi cambiare i medici, quando questi vanno in pensione e devi sostituirli, quando devi cambiare i macchinari che i tagli cominciano a fare rumore”. Purtroppo, le liste d’attesa sono un indicatore dello stato di salute della nostra sanità. “La Corte dei conti – ha spiegato Antonini – lo scorso anno ha accertato che due milioni di italiani erano in condizioni di povertà sanitaria, hanno rinunciato a curarsi.” Oggi è necessario quindi “attivare una serie di antidoti per rimanere in quel sistema universalistico”, un “punto di civiltà irrinunciabile”, come lo ha definito.

Dopo l’intervento del Vice Presidente della Corte, è seguito un interessante dibattito con le domande libere degli studenti che hanno toccato tanti temi, fra cui l’ansia e il disagio dei giovani, il benessere psico-fisico nelle scuole, l’assistenza sanitaria pubblica e privata, le diseguaglianze sociali e i diritti delle persone vulnerabili, l’eutanasia e il suicidio assistito, il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente di fronte ad attività produttive inquinanti, le sentenze della Corte costituzionale in determinati ambiti.

Sono stati poi presentati e proiettati due filmati realizzati dagli studenti. Il primo, dal titolo “Filodiffusione. Sbroglia la matassa”, racconta un progetto realizzato con l’associazione di volontari “Il Filo di Simo”, impegnata nel supporto psicologico e nella sensibilizzazione sui temi della depressione, del suicidio, della salute mentale. Il secondo, “Oltre la secca”, realizzato con l’Istituto penale minorile di Treviso, è la vita in carcere di un giovane ex detenuto, la solitudine, i pensieri, i desideri, attraverso le sue parole e la sua voce.

L'intervento del Vice Presidente

I lavori degli studenti

TG Antenna 3

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