Gennaio

Il processo “aperto”

In continuità con l’anno precedente, il 2020 comincia all’insegna dell’apertura, anche nel processo costituzionale. Con una delibera dell’8 gennaio, la Corte apre infatti le sue porte alla società civile per ascoltarne la voce sulle questioni trattate in udienza.

Amici curiae

Entrano i cosiddetti amici curiae: formazioni sociali senza scopo di lucro, soggetti istituzionali, associazioni di categoria, organizzazioni non governative. Qualora siano portatori di interessi collettivi o diffusi attinenti alla questione in discussione, questi soggetti possono presentare brevi opinioni scritte per offrire alla Corte elementi utili alla conoscenza e alla valutazione del caso sottoposto al suo giudizio. Per l’Italia è una piccola rivoluzione, che consente alla Consulta di allinearsi alla prassi di molte Corti supreme e costituzionali di altri Paesi. Con la stessa delibera, la Corte decide di estendere l’ascolto delle “voci di fuori” anche ad altre figure: esperti di chiara fama possono infatti essere convocati – e ascoltati alla presenza delle parti – se la Corte ritiene necessario “saperne di più” su specifiche discipline. Il bilancio di un anno degli amici curiae è anzitutto nei numeri di quelli ammessi dalla Corte, 28 (su 64 domande) in 12 giudizi (su un totale di 326): dall’Unione inquilini al Centro studi Rosario Livatino, dall’Avvocatura per i diritti LGBTI all’Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie Onlus, dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS all’Associazione Papa Giovanni XXIII, dall’Unione delle camere penali all’Associazione nazionale tributaristi e così via.

La Corte esce dal Palazzo

Il 2020 si apre con un’agenda densa di appuntamenti, più che nel passato: agli eventi rituali di gennaio, come la partecipazione alle udienze solenni della Corte di Strasburgo e della Cassazione, si aggiunge la miriade di presentazioni, in Italia e all’estero, del docufilm Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri – uscito a giugno del 2019 per la regia di Fabio Cavalli e coprodotto da Rai Cinema e Clipper Media – alle quali la Corte viene spesso invitata a partecipare, con i suoi presidenti e giudici, fin dal mese di settembre. È quello che verrà chiamato il Viaggio del Viaggio, durante il quale la Corte incontra la cittadinanza: nei cinema, teatri, auditorium, istituti di cultura, tribunali, scuole e carceri.

Silvana Sciarra, Viaggio del Viaggio, Bari
Nicolò Zanon, Viaggio nelle scuole, Milano
Marta Cartabia, Viaggio del Viaggio, Roma

Febbraio

Multimedialità

Grandi novità sul fronte della comunicazione multimediale: dal sito ai canali social, la Corte costituzionale fa un balzo in avanti. L’11 febbraio è online la nuova versione del sito istituzionale, nuovo nella grafica e nei contenuti, più facilmente accessibile e ricco di notizie aggiornate in tempo reale. Ma all’inizio del mese viene inaugurato anche il profilo ufficiale della Corte su Twitter. Così, dopo YouTube e Instagram, la Consulta rafforza la sua comunicazione sui social media, per far conoscere la propria attività a un pubblico sempre più ampio, direttamente e rapidamente. Molto interessante l’andamento di questa comunicazione durante il 2020.

Il nuovo sito della Corte costituzionale

TWITTER

Su Twitter, il social media di professionisti, giornalisti e politici, con un’utenza meno numerosa e più specializzata rispetto a Instagram, il profilo della Corte raccoglie in media 250 nuovi follower al mese (a fine dicembre 2020 saranno circa 2.800). Ma l’interesse su Twitter non si misura solo in follower. In tanti taggano @ CorteCost per condividere tweet che riguardano la Consulta. E sono altrettanti i retweet, i like e i commenti alle comunicazioni della Corte.

Nel 2020, i tweet sono stati 270 (con una media mensile di oltre 24) per informare sulle decisioni e su varie iniziative della Corte. Un particolare interesse degli utenti è stato riscontrato su approfondimenti tematici, come la parità di genere oppure l’innovazione digitale che, nel 2020, a causa della pandemia, è stata una necessità ma si è rivelata anche una virtù. Due esempi su tutti: la notizia sulla possibilità di consultare online l’intero catalogo della Biblioteca (più di 130.000 volumi) e il tweet sulla “Corte paperless”, per la prima sentenza depositata con firma digitale del giudice redattore Nicolò Zanon.

I dati di questo social testimoniano l’efficacia di una comunicazione digitale e multimediale puntuale, istituzionale ma accessibile a tutti, affidabile e coerente, mirata a conoscere e a farsi conoscere.

INSTAGRAM

I follower del profilo Instagram (che era stato aperto nell’estate del 2016) triplicano nel corso del 2020, passando da 8.200 a 32.600.

L’apprezzamento è trasversale a tutte le fasce di età, a cominciare dalle generazioni più giovani alle quali si rivolge, in particolare, la Consulta: ben il 70% dei follower su Instagram ha tra i 18 e i 34 anni. E le follower donne passano dal 38% del 2019 al 51% del 2020.


Il Viaggio in Italia

Oltre alle tradizionali cerimonie di apertura dell’anno giudiziario, alle quali partecipano la Presidente Marta Cartabia (Corte d’appello di Milano) e il Vicepresidente Aldo Carosi (Corte dei conti), la Consulta è impegnata con i suoi giudici nei Viaggi nelle scuole (Giancarlo Coraggio a Padova e Augusto Barbera a Bologna) e, soprattutto, nel Viaggio del Viaggio, per presentare la pellicola di Fabio Cavalli sul carcere.

Catanzaro

“Quante porte si chiudono nei momenti di tristezza, di buio, di difficoltà, di disperazione?”, chiede la Presidente Marta Cartabia, ospite dell’Associazione nazionale nagistrati che ha organizzato la proiezione del film Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri a Catanzaro, terra di mafia. La Presidente invita a uscire dai recinti e a guardare oltre. È una responsabilità di tutti, a cominciare dalle istituzioni: “Basta poco, un piccolo gesto che conta tantissimo, la potenza di guardarsi negli occhi”, dice. Per Luca Poniz, Presidente dell’Anm, quello tracciato dal film è “un percorso straordinario: il viaggio cancella più che simbolicamente la distanza che storicamente separa il giudice dalle persone. Ma le persone sono sempre al centro del diritto”.

Vicenza

“Il racconto dell’incontro tra due umanità solo apparentemente agli antipodi”: lo descrive così, la giudice Daria de Pretis, il film sul Viaggio nelle carceri presentato a Vicenza dall’Ordine degli avvocati. Le immagini “smentiscono” quest’apparente distanza: “Corte e carcere non solo non sono distanti ma possono e devono toccarsi, per conoscersi e riconoscersi all’interno di una stessa comunità: la nostra”.

Parigi

“Non è stato facile girare, perché doveva essere sempre buona la prima” rivela il regista Fabio Cavalli al pubblico dell’Istituto di cultura italiana a Parigi che ha organizzato la proiezione del docufilm sul Viaggio nelle carceri della Corte. Insieme al regista è presente la Giudice Daria de Pretis. “Questo film − spiega de Pretis − è un’importante operazione di cultura costituzionale, tanto più perché grazie alle numerosissime richieste di proiezione la Corte ora sta parlando a tutti della Costituzione. E questo è uno straordinario risultato per la cultura costituzionale”.

E poi, il "Viaggio" dentro la Consulta

Inedito anche un altro “viaggio”, stavolta dentro il Palazzo della Consulta, per conoscerne la storia ma anche per incontrare la Corte costituzionale. Ad entrare sono le telecamere di diMartedì guidate dal giornalista Giovanni Floris che, accompagnato dalla Presidente Cartabia, racconta l’attività del Giudice delle leggi per custodire, difendere e promuovere la Costituzione.

Marzo

Esplode la pandemia

Dall’apertura alla chiusura: con una progressione implacabile, l’infezione da COVID-19 si propaga nel Paese, costringendolo a fermarsi e a isolarsi. Il Viaggio del Viaggio si ferma il 2 marzo a Stoccolma, dove la giudice Silvana Sciarra fa appena in tempo a raccontare la “dirompente esperienza comunicativa” dei giudici con il Viaggio nelle carceri e il film che lo documenta. Poi è lockdown. Anche se l’attività della Corte non si fermerà mai né mai si chiuderà la sua comunicazione con il “fuori”.

Lockdown

Di fronte all’emergenza sanitaria, il 9 marzo vengono rinviate le udienze pubbliche del mese, ma non le altre attività che non implicano spostamenti. La decisione si pone l’obiettivo di assicurare la continuità della giustizia costituzionale secondo modalità che rispondano all’esigenza di limitare spostamenti, trasferimenti e contatti tra gruppi di persone, tenuto conto che l’attività della Corte costituzionale coinvolge di norma la presenza di avvocati difensori provenienti da tutto il territorio nazionale. La Corte, dunque, “fa proprio lo spirito dei provvedimenti assunti dal Governo” per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per contenere, contemporaneamente, gli effetti negativi sull’attività giudiziaria. Tuttavia, comincia a studiare nuove modalità di trattazione delle udienze, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, per assicurare il pieno svolgimento delle sue funzioni.

Le misure per garantire la continuità dei giudizi

Poco prima della fine del mese, quando ormai è chiaro che il lockdown durerà a lungo, la Corte fa un primo passo verso la ripresa delle udienze pubbliche, sia pure con particolari modalità e condizioni. Il comunicato stampa del 24 marzo sintetizza così le misure adottate con decreto della Presidente, su conforme deliberazione del collegio: trattazione immediata dei casi di eccezionale gravità e urgenza; deliberazione delle questioni fissate nelle camere di consiglio in modalità da remoto; rinvio delle udienze pubbliche al termine del periodo di emergenza, salvo richiesta delle parti di decidere sulla base degli atti; riunioni dei giudici, anche in camera di consiglio, in collegamento da remoto. “L’attuale situazione di emergenza impone – si legge nella premessa del decreto – di operare in spirito di leale collaborazione con le altre Istituzioni repubblicane nell’impegno comune a fronte della situazione presente”.

Aprile
Maggio

Udienze da remoto e Relazione annuale in podcast

È forse il momento più difficile perché ancora non si intravede una via d’uscita dalla pandemia. La Corte sfrutta al massimo le tecnologie a disposizione per assolvere la sua funzione istituzionale: smart working per il personale e udienze celebrate con collegamenti da remoto. Salta la tradizionale Riunione straordinaria sull’attività dell’anno precedente, alla presenza delle massime autorità dello Stato, ma la Relazione della Presidente, per la prima volta, viene pubblicata anche in podcast.

Riunione degli Assistenti da remoto

Udienze da remoto,
una "dolorosa necessità"

Deliberazione allo stato degli atti delle questioni fissate per le udienze pubbliche o, su richiesta di parte, previa discussione orale da remoto; modalità telematiche anche per le deliberazioni in Camera di consiglio e per le altre riunioni dei giudici: sono alcune delle misure stabilite con il Decreto presidenziale del 20 aprile per lo svolgimento delle attività della Corte dal 5 maggio e fino alla fine dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ma la parola fine non verrà mai scritta nel 2020. La Corte, lasciata la tradizionale sala gialla destinata alla celebrazione delle udienze, si riunisce ormai al quinto piano di Palazzo della Consulta, nella Sala delle conferenze, dove è possibile rispettare le misure di sicurezza, a cominciare dalla distanza. Grossi monitor rimandano le immagini dei giudici e dei cancellieri collegati da remoto.

Le novità nel dettaglio

La partecipazione dei giudici alle camere di consiglio e alle udienze pubbliche può dunque avvenire anche con collegamenti da remoto. Le cause fissate per la discussione sono decise sulla base degli atti depositati e di brevi note aggiuntive, a meno che una delle parti chieda la discussione orale, che in tal caso si svolge da remoto.Queste modalità, però, non si applicano ai casi di eccezionale gravità e urgenza per i quali la Presidente, sentito il collegio, ravvisi la necessità di trattazione immediata in udienza pubblica, da svolgersi secondo modalità che rispettino le esigenze di sicurezza e di prevenzione.

Ovviamente, salta l’annuale Riunione straordinaria, con la successiva conferenza stampa, sull’attività della Corte nell’anno precedente. La Relazione della Presidente viene però pubblicata, oltre che sul sito (insieme a numerosi allegati), anche in podcast, così da sfruttare tutti i canali multimediali per far conoscere, in modo trasparente, compiuto e accessibile ai cittadini interessati, le statistiche e le informazioni sull’attività della Corte.

“La piena attuazione della Costituzione richiede un impegno corale, con l’attiva, leale collaborazione di tutte le Istituzioni, compresi Parlamento, Governo, Regioni, Giudici. Questa cooperazione è anche la chiave per affrontare l’emergenza. La Costituzione, infatti, non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali, e ciò per una scelta consapevole, ma offre la bussola anche per “navigare per l’alto mare aperto” nei tempi di crisi, a cominciare proprio dalla leale collaborazione fra le Istituzioni, che è la proiezione istituzionale della solidarietà tra i cittadini”. Questo uno dei passaggi della Relazione della Presidente Marta Cartabia.

Per “recuperare” il tradizionale confronto con i media, la Presidente incontra, con modalità da remoto, la Stampa estera. Ed è la prima volta che accade.

La Presidente Cartabia incontra la Stampa estera

Giugno

La Libreria dei Podcast

Nasce il 2 giugno 2020 La Libreria dei Podcast della Corte costituzionale che − nel solco di altre iniziative e utilizzando uno degli strumenti oggi più diffusi nella comunicazione − contribuisce a promuovere la cultura costituzionale.

Il 9 giugno la Corte riapre le porte del Palazzo al pubblico − seppure contingentato a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria − per seguire le udienze che si svolgono anche con collegamenti da remoto. È un primo, importante, segnale di recupero della normalità, anche se bisognerà attendere un mese (il 7 luglio) per tornare alle udienze in presenza fisica. In questa transizione verso la (nuova) normalità, il 2 giugno nasce La Libreria dei Podcast della Corte costituzionale, un’iniziativa senza precedenti (anche in ambito istituzionale) voluta dalla Corte per tenere vivo quel legame tra il “dentro” e il “fuori” ben rappresentato dai Viaggi in Italia (nelle scuole, nelle carceri e nella cittadinanza) bruscamente interrotti dalla pandemia.

Già sperimentato per la Relazione annuale della Presidente Cartabia, il podcast diventa lo strumento per continuare a promuovere la cultura costituzionale. La data di nascita della Libreria − il 2 giugno, festa della Repubblica − è fortemente simbolica perché il nuovo progetto punta a diffondere e consolidare il sentimento di appartenenza alla res publica, intesa come comunità di donne, uomini e istituzioni impegnati a dare attuazione ai valori costituzionali, posti alla radice della nostra vita comune. Il primo podcast è dedicato proprio alla Repubblica e porta la firma della Presidente Cartabia.

La Biblioteca della Corte costituzionale

Ogni podcast è “firmato” da un giudice costituzionale e dedicato o alla vita e all’attività della Corte o a temi e momenti cruciali della nostra storia repubblicana, raccontati attraverso la lente della Costituzione e della giurisprudenza costituzionale. Si tratta di racconti accessibili a chiunque, utilizzabili in ambito educativo, destinati a durare nel tempo, utili a capire meglio il passato, il presente e il futuro. Gli ascoltatori possono così conoscere e approfondire, ad esempio, le ragioni che hanno portato alla nascita della Corte costituzionale ma anche quelle che ne hanno ritardato per otto anni il funzionamento. Possono attraversare i cambiamenti nella vita delle donne, dei lavoratori, degli immigrati, dei detenuti, determinati anche da interventi della Consulta; possono meglio comprendere che i diritti fondamentali costano, che le risorse finanziarie ne condizionano il livello di tutela ma che esistono diritti incomprimibili. E hanno la possibilità di addentrarsi nei meccanismi di decisione e di votazione della Corte, di percepirne l’incidenza nella vita delle persone e delle Istituzioni.

I podcast hanno una durata media di 20 minuti ciascuno, compresa la “punteggiatura” musicale, e una periodicità settimanale (ogni venerdì). Vengono rilanciati dal portale della Treccani e da numerose emittenti radiofoniche. Il progetto decolla anche grazie alla collaborazione gratuita di una serie di professionalità specifiche (tecniche e musicali) che condividono la finalità di promozione della cultura costituzionale.

Luglio

La “nuova normalità” delle udienze

È il mese in cui la Corte – che non ha mai fermato del tutto la sua attività, recuperando, anzi, il terreno perduto nel mese di marzo – torna alla normalità. A una nuova normalità. Dal 7 luglio, infatti, le udienze vengono celebrate con la presenza fisica di giudici e avvocati, ferma restando, però, la possibilità di collegamento da remoto da parte dei giudici. Infatti, la Corte non trasloca dal quinto piano del Palazzo, non foss’altro per la necessità di rispettare le distanze di sicurezza. A fine mese arrivano quattro conflitti tra poteri, riguardanti la riforma del taglio dei parlamentari e l’election day. E per la prima volta nella sua storia, la Corte viene convocata per un’udienza in pieno agosto.

Le udienze pubbliche si celebrano nella Sala delle conferenze

Online il catalogo della Biblioteca della Corte

È in questa stagione che la Corte rende disponibile online, sulla piattaforma digitale OPAC Sebina, l’intero catalogo della sua Biblioteca. È quindi possibile consultarlo direttamente e reperire, per ognuno degli oltre 130.000 volumi del patrimonio bibliografico della Corte, informazioni dettagliate e precisa ubicazione nella Biblioteca.

Agosto
Settembre

L’App della Corte e la firma digitale

Dopo l’illusione estiva di una tregua del virus, l’autunno impone alla Corte sguardo lungo e organizzazione flessibile. L’obiettivo è sempre la continuità della giustizia costituzionale, che non può e non deve fermarsi.

Udienza a ferragosto e firma digitale

Il 12 agosto la Corte si riunisce in camera di consiglio per decidere i quattro conflitti tra poteri sul taglio dei parlamentari e l’election day. Il giorno dopo esordisce la firma digitale della Presidente, del relatore e della Cancelliera sulla decisione. Anche questa è una prima assoluta nella storia della Corte.

L'App

Il 9 settembre nasce l’App della Corte. L’informazione sull’attività della Consulta si arricchisce dunque di un nuovo canale di comunicazione per essere aggiornati direttamente e in tempo reale. È possibile ricevere sul proprio smartphone o tablet le notifiche sulle ultime pronunce e sulle anticipazioni mediante comunicati stampa. Ma non solo. L’App segue infatti tutto il “ciclo produttivo” della Corte, a partire dall’Agenda dei lavori, con le questioni di maggior rilievo all’esame delle udienze in calendario. Per chi desideri approfondire, una funzione di ricerca offre un facile accesso all’intera giurisprudenza della Corte (decisioni e massime).


Nuovi giudici e nuovo Presidente

Settembre è anche il mese degli avvicendamenti di giudici e Presidente. Due giorni prima della scadenza del suo mandato, Marta Cartabia, prima donna alla guida della Corte costituzionale, “entra” nella Sala delle Donne di Montecitorio: la sua foto è aggiunta ai ritratti delle 21 Costituenti, delle Presidenti delle Camere e di altre “prime” donne delle Istituzioni.

Due nuovi giudici, un nuovo Presidente

Il 12 settembre scadono dal mandato il Vicepresidente Aldo Carosi e la Presidente Marta Cartabia (che si congeda con un podcast su La Corte e l’Europa).

Subentrano Angelo Buscema, eletto dalla Corte dei conti, ed Emanuela Navarretta, nominata dal Capo dello Stato. Entrambi giurano il 15 settembre e partecipano, il giorno successivo, all’elezione del nuovo Presidente.

Il collegio, a maggioranza, sceglie come Presidente − in applicazione del tradizionale criterio di anzianità di servizio − Mario Morelli, che nomina come Vice Giancarlo Coraggio e Giuliano Amato, e che rimarrà in carica fino al 12 dicembre.

Mario Rosario Morelli è un giudice di Cassazione ma fin dal 1973 svolge la sua attività anche a Palazzo della Consulta come assistente di studio: quasi un trentennio (fino al 2000). In quel periodo partecipa all’istruttoria dell’unico processo penale costituzionale per reati ministeriali (processo “Lockheed”) e poi coadiuva il Presidente Francesco Saja nello smaltimento dell’arretrato accumulatosi a causa di quel processo.
I tre mesi della sua presidenza sono segnati dalla curva del virus in progressivo aumento, di fronte alla quale Morelli firma un decreto che estende anche agli avvocati la possibilità di partecipare alle udienze da remoto, qualora l’emergenza sanitaria non consenta loro di essere presenti fisicamente.
L’ultima delle sue 185 sentenze, che firma in veste di Presidente e redattore, è la n. 230/2020 con cui la Corte invita il Legislatore a intervenire, anche per una migliore tutela dei figli minori, sul riconoscimento dell’omogenitorialità di due donne unite civilmente. Dopo aver affermato che il riconoscimento non è imposto da alcun precetto costituzionale, la Corte aggiunge che la Costituzione non è chiusa a soluzioni di segno diverso, la cui valutazione spetta, però, al Legislatore. A questi temi – i cosiddetti Nuovi diritti – Morelli dedica il suo podcast di congedo dalla Corte (il precedente era su La Corte e gli stranieri).

Ottobre
Novembre

La Corte in campo per la Scuola

La Scuola è in grande difficoltà a causa del virus e così anche la Corte accetta di contribuire all’istruzione dei giovani attraverso una serie di lezioni in Tv sulla Costituzione, organizzate da Rai Scuola. Ecco allora il Presidente Morelli spiegare agli studenti “I tre pilastri della Costituzione: uguaglianza, solidarietà e dignità”, seguito dal giudice Luca Antonini sul tema dei “Diritti e doveri” e dal giudice Francesco Viganò che spiega a che cosa serve la Corte costituzionale.

Ma istruzione e cultura si giovano anche di altri approfondimenti offerti dalla Corte attraverso i podcast della sua Libreria: in questi mesi, Augusto Barbera racconta la nascita della Corte, Franco Modugno la prima sentenza, Giulio Prosperetti il percorso per rivolgersi alla Consulta, Giuliano Amato spiega il difficile rapporto Corte-Parlamento sui cosiddetti “temi sensibili” mentre a Silvana Sciarra il compito di accendere un faro sul lavoro e a Luca Antonini sul mondo del no profit.

Francesco Viganò registra per “La Scuola in Tivù”
Luca Antonini registra per “La Scuola in Tivù”

Dicembre

Coraggio eletto Presidente
Mai tante donne nel collegio

L’anno si chiude con l’elezione del terzo presidente del 2020, Giancarlo Coraggio. Il voto slitta di qualche giorno a causa del ritardo della Cassazione nell’elezione del giudice da mandare alla Consulta in sostituzione di Mario Morelli. Dalle urne del Palazzaccio esce il nome di Maria Rosaria San Giorgio, prima donna eletta dalla Cassazione, che giura al Quirinale il 17 dicembre. Con lei salgono a quattro le donne giudici della Corte costituzionale, mai così tante dalla sua nascita.

Il 18 dicembre, il collegio al completo elegge il nuovo Presidente: Giancarlo Coraggio ottiene l’unanimità delle preferenze e nomina suo Vice Giuliano Amato. La nuova presidenza durerà fino a gennaio 2022. La consueta conferenza stampa post elezione si svolge, per la prima volta nella storia della Corte, in parte in presenza e in parte con collegamenti da remoto per consentire ai giornalisti la più ampia partecipazione nonostante l’emergenza sanitaria. La conferenza stampa viene trasmessa anche in diretta streaming dal sito della Corte. Pandemia, obbligo vaccinale, rapporti Stato-Regioni e aumento della presenza femminile nel collegio sono i temi principali del confronto con i media. Sull’ultimo, Coraggio dirà che l’aumento del numero delle donne, seppure importante, è solo “un segnale”, che indica “un cammino ancora lungo verso la parità”.