Le donne e la Corte
Nell’intestazione delle sentenze/ordinanze – dopo “Repubblica italiana, in nome del popolo italiano, la Corte costituzionale” – dovranno essere eliminate le parole “composta dai signori” e sostituite dalle parole “composta da”…
Il 21 dicembre scorso, il Collegio presieduto dal professor Augusto Antonio Barbera, riunito in camera di consiglio non giurisdizionale, ha deliberato all’unanimità una modificazione carica di un forte valore simbolico.
Infatti, per effetto di questa decisione, nell’epigrafe delle sentenze/ordinanze ora si scrive “la Corte costituzionale composta da”. Non appare più la formula “composta dai signori”, che ha accompagnato i lavori della Consulta dal ’56 a oggi attraverso i decenni in cui il Collegio è stato composto esclusivamente da giudici uomini e ancora negli anni in cui a Palazzo della Consulta sono via via approdate otto donne giudice.
Sei di loro sono state nominate dai Presidenti della Repubblica (Fernanda Contri, Maria Rita Saulle, Marta Cartabia, Daria de Pretis, Emanuela Navarretta, Antonella Sciarrone Alibrandi), una eletta dal Parlamento in seduta comune (Silvana Sciarra) e una eletta dalla Corte di cassazione (Maria Rosaria San Giorgio).
Il Collegio, inoltre, ha stabilito che venga sempre anteposto il termine “relatrice”/“ redattrice” – e non più “relatore”/“ redattore” – al nome della giudice cui viene affidata la stesura di una sentenza.
Fernanda Contri
Maria Rita Saulle
Marta Cartabia
Silvana Sciarra
Daria De Pretis
Emanuela Navarretta
Maria Rosaria San Giorgio
Antonella Sciarrone Alibrandi
È il 4 novembre 1996 quando il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nomina giudice costituzionale l’avvocata Fernanda Contri, già Ministra per gli Affari sociali del governo Ciampi. Sono trascorsi quasi trent’anni da quella storica data: alla giudice Contri – che sarà anche eletta Vicepresidente della Corte – è subentrata nel 2005 la professoressa emerita di Diritto internazionale Maria Rita Saulle, nominata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il suo successore, Giorgio Napolitano, ha aperto le porte del Palazzo della Consulta ad altre due docenti universitarie: nel 2011, alla professoressa di Diritto costituzionale Marta Cartabia, che tra il 2014 e il 2020 diventerà prima Vicepresidente e poi Presidente della Corte e, in seguito, ricoprirà anche la carica di Ministro della Giustizia nel governo Draghi; e, nel 2014, alla Rettrice dell’Università di Trento, la docente di Diritto amministrativo Daria de Pretis, che nel biennio 2022-2023 è stata Vicepresidente del Collegio. Sempre nel 2014, il Parlamento in seduta comune ha eletto – per la prima volta senatori e deputati votano per una donna – la professoressa di Diritto del lavoro Silvana Sciarra che ha guidato la Corte tra settembre 2022 e novembre 2023 dopo esserne stata anche Vicepresidente.
Maria Rosaria San Giorgio, Presidente di sezione della Corte di cassazione, è stata la prima donna ad essere eletta alla Corte (nel 2020) dai colleghi di una suprema magistratura. Sempre nel 2020, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato per Palazzo della Consulta la professoressa di Diritto privato Emanuela Navarretta e, da ultimo, nel novembre del 2023, ha scelto la professoressa di Diritto dell’economia Antonella Sciarrone Alibrandi.
Sentenze
Sentenza n° 33 del 1960
- Donne in magistratura |
Sentenza n° 126 del 1968
- Adulterio |
Sentenza n° 27 del 1975
- Aborto |
Sentenza n° 131 del 2022
- Doppio cognome |
Sentenza n° 161 del 2023
- Procreazione medicalmente assistita |
Podcast
Podcast Maria Rosaria San Giorgio
- La porta aperta alle donne dalla sentenza 33/1960 |
Podcast Daria de Pretis
- La Corte e le donne |
Podcast Daria de Pretis
- La sentenza 131/2022 sul doppio cognome |
Podcast Daria de Pretis
- Il cognome della madre nelle decisioni della Corte dal 1988 al 2021 |
Podcast Carlo Cottarelli e Emanuela Navarretta
- Uguaglianza di possibilità |
Podcast Nicolò Zanon
- La sentenza 27/1975 sull’aborto |