La relazione
sull’attività della Corte
per l’anno 2021
Anche nel 2021 la Corte costituzionale si è trovata a operare in un quadro di ampia diffusione della pandemia da Covid-19 che tuttavia, oltre a non averne interrotto l’attività, ha anche fornito l’opportunità per dover imprimere un decisivo impulso alla riforma del processo costituzionale.
Il processo telematico, infatti, è a regime da dicembre 2021 con l’adozione della piattaforma e-Cost ed è consolidato come strumento attraverso cui avvocati, Avvocatura dello Stato, giudici, cancellieri e parti possono trasmettere e scambiare atti e documenti in modalità informatizzata.
La Corte, anche nel 2021, ha continuato il suo percorso di apertura alla società arricchendo la Libreria dei podcast di nuovi episodi e ha attivato con il mondo della scuola una forte collaborazione attraverso lezioni ed incontri virtuali tra giudici e studenti.
Sugli aspetti statistici dell’attività della Corte, la relazione letta dal Presidente Amato alla Riunione straordinaria del 7 aprile 2022 ha evidenziato, fra l’altro, una lieve ma tendenziale riduzione del numero dei giudizi pendenti seppure in presenza di un leggero aumento dei tempi di decisione nei giudizi in via incidentale (diminuiti, invece, quelli relativi ai giudizi in via principale).
Venendo alla tipologia delle decisioni, è stata confermata la contrazione del Il Collegio presieduto fino al 28 gennaio 2022 da Giancarlo Coraggio, nella Sala Pompeiana di Palazzo della Consulta numero delle ordinanze, che sono in genere di inammissibilità, e il progressivo aumento delle sentenze (il 78,3% del totale).
Per quanto concerne i temi della giurisprudenza costituzionale per l’anno 2021, la relazione annuale, rinviando al volume predisposto dal Servizio studi per un esame più approfondito, ha tracciato il perimetro di tre ambiti principali: le pronunce sui diritti sociali, quelle sulla famiglia e sui minori, quelle sull’ordinamento penale e penitenziario.
A questi tre filoni tematici si aggiunge quello “trasversale” sulle decisioni che hanno riguardato le misure di contenimento della pandemia da Covid-19. Ampio anche il capitolo della relazione dedicato al dialogo tra Corte e legislatore, con un dato che ha evidenziato il numero dei moniti in costante crescita: 29 nel 2021, contro i 25 nel 2020, i 20 del 2019 e i 10 del 2018. In alcuni casi la Corte ha rilevato profili di perplessità sulla disciplina sottoposta al suo esame, inidonei però a suscitare l’illegittimità, e ha invitato dunque a rivedere la disciplina sotto esame. In altri casi, invece, i Giudici hanno ravvisato ragioni di illegittimità nelle norme oggetto di giudizio e, tuttavia, hanno ritenuto di non poter fornire una soluzione, in virtù degli ampi spazi riservati alla discrezionalità legislativa.
La relazione sull’attività della Corte per l’anno 2021 ha risentito di una situazione generale, verificatasi a fine febbraio del 2022, che, utilizzando le parole del Presidente Amato, “comporta tante tragiche conseguenze e getta non poche preoccupazioni sull’avvenire, anche per la tenuta degli ordinamenti costituzionali europei. Le ripercussioni della guerra in Ucraina investono anche le sedi e le forme di collaborazione tra le Corti; basti pensare all’uscita della Federazione russa dal Consiglio d’Europa e alle possibili conseguenze sulla partecipazione della Corte russa alle sedi rappresentative delle stesse Corti”. La guerra di aggressione all’Ucraina ha reso ancor più evidente, secondo il richiamo lanciato dal Presidente Amato, l’importanza di mantenere salda la collaborazione reciproca delle Corti appartenenti all’Unione europea: “La nostra Corte ha sempre fatto il possibile perché i potenziali conflitti con la Corte di giustizia europea venissero risolti non erigendo i cosiddetti controlimiti nazionali ma promuovendo noi stessi interpretazioni convergenti del diritto europeo”.
“Sta in questo delicatissimo passaggio – ha tirato le somme il Presidente Amato – una delle giunture fondamentali su cui si regge il tessuto della nostra Unione. Non tutte le Corti costituzionali hanno seguito questa strada ed è forte e impellente il nostro augurio affinché anche esse lo facciano”.