Biblioteca


STORIA

La Biblioteca della Corte costituzionale è stata istituita il 1° febbraio 1956, ex art. 1 del Regolamento amministrativo approvato in pari data. Nella seduta del 23 maggio 1957, sulla base di una relazione dei Giudici Perassi e Cassandro, la Corte deliberò che la Biblioteca dovesse avere "un prevalente carattere di specializzazione nelle materie del diritto pubblico e in particolare del diritto costituzionale sì da diventare cogli anni un indispensabile strumento di studi tanto per il diritto interno che per il diritto pubblico comparato".
Le raccolte furono dunque acquisite recuperando, anche sul mercato antiquario, il patrimonio dottrinale, legislativo e giurisprudenziale tipico dì una biblioteca specializzata. Molto hanno contribuito al loro incremento gli interessi e la formazione intellettuale dei giudici succedutisi nel tempo, per cui sono presenti opere non solo giuridiche e di scienze sociali, ma anche letterarie, filosofiche, filologiche sovente assai raffinate anche per le edizioni prescelte. L'orientamento delle acquisizioni è esteso a tutte le materie giuridiche con buona attenzione agli aspetti comparatistici e alle connessioni con le scienze sociali.

La biblioteca

SALE DI LETTURA

La Biblioteca è stata sistemata sin dall'inizio nei locali del pianterreno del Palazzo della Consulta, dove era stata ubicata la Biblioteca del Ministero dell'Africa Italiana (già Ministero delle Colonie), dì cui ha conservato a lungo la struttura fisica essenziale.
L'accrescimento delle raccolte ha reso necessario il radicale intervento di ristrutturazione recentemente realizzato. E' stata ampliata la superficie (1350 mq.) bonificando e adattando i locali seminterrati e sotterranei, sono stati estesi i metri lineari di scaffalatura (6000), ed è aumentato il numero di posti lettura (50) e di consultazione breve (12).
Il piano terra ospita due sale di lettura, dove sono collocate, per materia e a scaffale aperto, le monografie più recenti e i periodici giuridici correnti. La sala riservata ai giudici ospita due fondi donati da giudici costituzionali, nei quali sono presenti anche edizioni antiche, dal XVI al XIX secolo: il Fondo Lampis (circa 3000 volumi di opere di vario diritto, storia, letteratura) e il Fondo Astuti (circa 4000 volumi e 6000 opuscoli riguardanti soprattutto la storia del diritto italiano e il diritto romano). La sala C, dove è collocata la direzione della Biblioteca, ospita, oltre ad un nucleo di libri antichi e rari, il Fondo Ferri, donato del Presidente emerito Mauro Ferri (circa 3000 volumi, bandi, manifesti, fogli e stampe riguardanti la storia del Risorgimento italiano e segnatamente la storia della Repubblica romana del 1849). Per espressa volontà del donatore, la consultazione di tale fondo storico, diversamente da quanto avviene per il resto del patrimonio bibliografico della Corte, è accessibile agli studiosi e agli studenti universitari presentati da un professore della materia su domanda indirizzata al direttore del Servizio Biblioteca.
II patrimonio bibliografico comprende attualmente circa 130.000 volumi. I titoli di periodici posseduti sono oltre 1.000 dei quali circa 430 attivi. Di questi ultimi oltre 140 sono stranieri.

Sale di lettura

Catalogo del Fondo Ferri: 

ACCESSO E ORARIO

La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19. Vi possono accedere giudici, magistrati e personale in servizio. Il direttore può ammettere studiosi esterni su presentazione di un giudice costituzionale o eccezionalmente sotto la sua responsabilità. Gli utenti devono depositare all'ingresso gli oggetti personali e non possono introdurre volumi propri; è consentito, previa segnalazione, lasciare a disposizione sui tavoli i volumi per consultazioni ripetute e continuative; è vietato fare segni o apporre annotazioni sui libri consultati.
Il prestito è concesso solo agli interni, per un massimo di quattro opere e sei volumi alla volta ed ha la durata di due mesi, salvo richiesta di restituzione anticipata per necessità di consultazione da parte di un giudice.