I Giudici intervistano gli Emeriti
Come cambia la Corte costituzionale
I Giudici in carica della Corte dialogano con Presidenti e Vicepresidenti emeriti: un confronto fra giuristi, lo stesso ruolo a distanza di anni. Ognuno di essi è arrivato alla Corte con una propria storia e attraverso un proprio percorso, con competenze, idee e sensibilità differenti. Tutti hanno costruito una personale visione del lavoro, della funzione, del confronto, dell’interpretazione, delle relazioni interne ed esterne dei Giudici e del Collegio, nel presentarsi da sempre con un’unica voce. Tutti hanno lasciato un segno e la Corte di oggi è il frutto del lavoro portato avanti negli anni, dal 1956 quando la Consulta ha emesso la sua prima pronuncia. Da allora la Corte continua il suo impegno per tutelare i diritti e garantire sempre il rispetto della Costituzione.
Francesco Paolo Casavola (12 luglio 2023)
Biografia
Francesco Paolo Casavola è nato a Taranto il 12 gennaio 1931. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Macerata nel 1949, sì è trasferito poi nell’Università di Napoli, dove si è laureato in Giurisprudenza nel marzo 1953, discutendo una tesi in Diritto romano con i Professori Mario Lauria e Carlo Esposito. Nel 1955 diventa Assistente del Prof. Francesco De Martino. Ha conseguito la libera docenza in Diritto romano nel 1958. È stato Professore di Storia del diritto romano dal 1960 al 1967 presso l’Università di Bari e dal 1967 prima di Istituzioni e poi di Storia del diritto romano presso l’Università Federico II di Napoli, dove ha rivestito la carica di Preside dal 1984 al 1986. È stato Presidente del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) dal 1980 al 1984. È stato docente a contratto di Ius Romanum presso la Pontificia Facoltà lateranense di Roma dal 1978 (?) al 1986 e di Teorie dei processi culturali presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli, sezione “San Tommaso d’Aquino”, dal 1975 al 1986. Nel febbraio del 1986 è stato eletto dal Parlamento Giudice Costituzionale, ed è stato Presidente della Corte dal novembre 1992 fino alla scadenza del novennato, nel febbraio 1995. Diverse sentenze della Consulta, da lui firmate, hanno impresso svolte profonde nell’ordinamento costituzionale del Paese, e alcune di queste sono ricordate (come si ricava da alcuni dei saggi presenti in questa silloge) e citate comunemente come “sentenze Casavola”. Nel 1993-1994 è stato membro della Commissione di arbitrato per l'ex Jugoslavia. Dal 1996 al 1998 è stato Garante per l'Editoria e la Radiodiffusione. Dal 1998 al 2009 è stato Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana–Treccani. Dal 2006 al 2015 è stato Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. È stato Professore a contratto di Storia del diritto romano presso la LUMSA di Roma dal 1995 al 1999, e Professore di Storia del diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli dal 2004 al 2013, quando è stato nominato, presso il medesimo Ateneo, Presidente del Centro studi sui Fondamenti del diritto antico. È socio di numerose Accademie e Società scientifiche, collaboratore di testate giornalistiche, Direttore di collane editoriali, membro del Comitato direttivo di diverse riviste scientifiche. Ha pubblicato numerose monografie e molte centinaia di saggi, interventi, recensioni (molti dei quali riuniti in raccolte tematizzate) in tema di diritti antichi, diritti positivi, bioetica, assetti costituzionali, democrazia, laicità, rapporti tra Stato e Chiesa, politica, religione, dignità della persona umana, eminenti figure intellettuali del XX e XXI secolo. Ha svolto centinaia di conferenze e relazioni in varie sedi accademiche, istituzionali, culturali ed ecclesiali. Nel 2018 gli è stato conferito il Dottorato honoris causa in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli, Sezione “San Tommaso d’Aquino”. Diversi suoi nuovi studi sono in corso di elaborazione, così come sono in via di allestimento nuove sillogi dei suoi scritti più recenti.
Riccardo Chieppa (28 settembre 2023)
Biografia
Nato a Roma il 24 maggio del 1926 e laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma nel 1948 con il massimo dei voti in diritto processuale civile, Riccardo Chieppa, dopo un breve esercizio della professione forense, entra nel 1950 in magistratura ordinaria, qualificandosi nei primi posti del concorso e svolge le funzioni di Pretore a Roma, Quartu Sant’Elena, Tivoli. Dal 1954, per dieci anni, viene applicato all’ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio. Entra al Consiglio di Stato nel 1958, come vincitore di concorso, e svolge in principio funzioni giurisdizionali (V sez.) e consultive (III sez.). Nel 1973 viene nominato Presidente di sezione del Consiglio di Stato; dal 1977 per un biennio è Presidente del Tar della Sicilia, poi Presidente della sezione II del Tar del Lazio (1978-1979), Presidente aggiunto della quinta sezione del Consiglio di Stato e, poi, della Sezione II (1980-1988). Nel 1990 ricopre l’incarico di Presidente del Tar del Trentino Alto Adige fino al 1993, e riprende le funzioni nel Consiglio di Stato come Presidente della terza sezione consultiva del Consiglio di Stato, fino all’elezione a Giudice costituzionale (7 dicembre 1995); è eletto Presidente della Corte costituzionale il 5 dicembre 2002, rimanendo in carica fino al 23 gennaio 2004.
Riccardo Chieppa ha ricoperto numerosi incarichi giuridico-amministrativi, tra cui Capo del "Servizio affari giuridici e rapporti con gli organi costituzionali" della Presidenza della Repubblica (dal 1 maggio 1973 al 14 settembre 1976), Capo del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri nel VI Governo presieduto da Amintore Fanfani (maggio-luglio 1987); Capo di Gabinetto del Ministro delle partecipazioni statali (maggio 1988 - giugno 1990) e ha partecipato a varie commissioni di studio. Dal 1954 al 1956 è stato assistente di Diritto processuale civile all’Università di Cagliari; dal 1957 al 1975 è stato assistente del prof. Carlo Esposito alla cattedra di Diritto costituzionale presso l’Università di Roma. Dal 1953 al 1965 è incaricato di Diritto pubblico all’Università di Pescara; dal 1966 al 1979 incaricato di Diritto costituzionale e di Giustizia amministrativa alla Scuola di perfezionamento in scienze amministrative dell’Università di Roma; dal 1985 al 1987 incaricato di Istituzioni di diritto pubblico alla Lumsa di Roma. Ha fatto parte del Comitato etico dell’Agcom per vari anni, prima come componente con la presidenza di Leopoldo Elia, poi come Presidente (2014). Ha ricevuto il Premio Sorrentino (1999) e il Premio Massimo (2003). È stato anche Presidente dell'Alta corte di giustizia sportiva (2008-2014).
Ha collaborato a diverse riviste scientifiche, tra cui Foro amministrativo (partecipando alla direzione con Eugenio Cannata Bartoli), Giustizia civile, Rassegna parlamentare, Iustitia, e fin dalla nascita nel 1956, a Giurisprudenza costituzionale (nel Comitato di redazione insieme a Leopoldo Elia, sotto la direzione di Carlo Esposito e di Costantino Mortati), della quale ora è componente del Comitato di direzione; ha redatto alcune voci sull’ordinamento della giustizia amministrativa nell’Enciclopedia giuridica della Treccani. Relatore in numerosissimi convegni e seminari giuridici, ha rivolto particolare attenzione al settore dell’urbanistica e delle opere pubbliche, oltre che alle leggi del procedimento amministrativo e delle autonomie locali e a problemi di diritto costituzionale, prevalentemente sul processo amministrativo, in materia edilizia, sui principi e valori fondamentali della Costituzione e su altre materie, tra cui scommesse e giochi d’azzardo, prassi nel diritto pubblico, ordinamento giudiziario, carriera dei magistrati ed efficienza della giurisdizione, guerra e risoluzione dei conflitti, giudicato costituzionale ed elusione, art. 81 della Costituzione e leggi finanziarie, nomina del Presidente del Consiglio di Stato, proprietà privata nei profili dell’eguaglianza, della ragionevolezza e delle sperequazioni.
Cesare Ruperto (7 novembre 2023)
Biografia
Cesare Ruperto ha compiuto la sua “educazione” giuridica soprattutto presso la scuola civilistica romana, alla quale è rimasto profondamente legato, sia come giurista teorico, sia come giurista pratico. È stato, in particolare, influenzato dal magistero di Filippo Vassalli [1885-1955, romanista e civilista, professore nella facoltà romana dal 1930, «ispiratore e artefice del codice civile italiano del 1942» (G.B. Ferri, in Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX secolo), II, Bologna, il Mulino, 2013, pag. 2023) e, tuttavia, propugnatore del carattere extrastatuale del diritto civile (a partire, almeno, dalla sua prolusione genovese del 1918 (Della legislazione di guerra e dei nuovi confini del diritto privato) fino al saggio apparso nel 1951 su Extrastatualità del diritto civile]; nonché da quello di Fulvio Maroi [1891-1954, romanista e civilista, allievo napoletano di Roberto de Ruggiero (a sua volta allievo di Vittorio Scialoja, 1856-1933), poi professore, negli anni Trenta, di diritto agrario nella facoltà romana e collaboratore di Mariano D’Amelio (1871-1943, Primo Presidente della Cassazione unificata) nell’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato]. Con Maroi Ruperto si laurea il 28 luglio 1948, discutendo una tesi su La successione universale tra vivi (poi pubblicata, per stralcio, nella Rivista di diritto commerciale, 1950, I, 123 ss.) e collabora alla riedizione (settima e ottava), in due volumi, delle fortunatissime Istituzioni di diritto privato di de Ruggiero, già da Maroi stesso rielaborate, in numerose successive edizioni, a partire dal 1937. Entrato in magistratura nel settembre 1950, svolge a lungo le funzioni di Pretore (prima a Genova, anche in Tribunale, dove, tra l’altro, frequenta l’ambiente della facoltà giuridica e, in particolare, i professori Riccardo Orestano e Salvatore Satta; e successivamente a Sezze Romano) e poi di giudice, a Roma, nelle sedi di merito, fino alla presidenza della sezione Lavoro della Corte di Cassazione (alla scuola, tra gli altri, di Ubaldo Boccia, che sarà poi, negli anni Settanta, Procuratore generale presso la Corte di cassazione). Sin dalla metà degli anni Cinquanta, e ininterrottamente per vari decenni, cura, presso Giuffré, pubblicazioni divenute classiche nel pubblico dei tecnici: la Rassegna di giurisprudenza sul codice civile (insieme ad Andrea Torrente) e, annotati, il Codice civile e le Leggi complementari al codice civile (insieme a Gabriele Pescatore). Eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 16 novembre 1993, presta giuramento il 2 dicembre 1993. È eletto Presidente della Corte il 5 gennaio 2001.